Festival "Donne al Lavoro": dall'8 al 22 novembre

7 Novembre 2019
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L’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Crema, cogliendo l’idea della “Scuola di educazione all’economia”, ha deciso di produrre un Festival che indaghi sia a livello globale che localmente il tema della relazione tra il mondo femminile e il Lavoro. In un Paese, l’Italia, dove solo il 48,9% delle donne in età di lavoro ha un’occupazione (contro una media europea del 62,4%), è quasi incalcolabile la grave perdita per tante, troppe, donne che non hanno le condizioni di realizzarsi professionalmente, per la comunità nazionale che viene privata di talenti, e per la stessa sostenibilità del welfare pubblico. Una condizione peggiorata dalla combine fatale col più basso tasso di fecondità al mondo.

E in questo contesto, qual è la situazione nel territorio cremasco? Quali effetti hanno avuto da noi la globalizzazione e le tecnologie digitali? Si sono registrate anche nel Cremasco le conseguenze negative (compressione dei salari reali e un lavoro sempre più precario) di una concorrenza internazionale più aggressiva? In che misura l’apertura del mercato internazionale del lavoro ha inciso sulle donne, sia in uscita che in entrata?

A queste domande e altre cercherà di rispondere il Festival “Donne al Lavoro”, che esordirà venerdì 8 novembre alle ore 21 in Sala Alessandrini.

L’assessore alle Pari opportunità, Emanuela Nichetti, dichiara: "La realizzazione di un festival dedicato all'analisi e alla riflessione sulla condizione femminile nel mondo del lavoro a Crema e nel Cremasco è importante non solo perché fotografa la realtà attuale, ma anche perché può concorrere alla decostruzione di stereotipi e pregiudizi legati al ruolo delle donne, diffondendo la cultura del rispetto non solo come base su cui fondare le pari opportunità, ma anche come forma di prevenzione contro la violenza nei loro confronti. Chiedere pari opportunità inoltre non è solo rivendicare un diritto, ma significa di fatto non disperdere talenti che possono dare un importante contributo alla società in cui viviamo. Per questa ragione nei giorni del festival saranno presentate molte testimonianze di donne il cui contributo, oltre ad attestare che è possibile superare gli stereotipi di genere, diffonderà anche la coscienza che il processo di parità non si esaurisce con la semplice presenza femminile nelle "stanze del potere", ma si completa con la possibilità e la capacità da parte delle donne di produrre cambiamenti positivi a favore di altre donne”.

Il programma si compone di interviste, la presentazione di una pubblicazione e dei risultati di un’inchiesta sull’occupazione femminile nel Cremasco, testimonianze positive di donne cremasche nel mondo del lavoro, occasioni di confronto sulla condizioni lavorative delle donne, performance teatrali, la presentazione della proposta di legge regionale della consigliera Paola Bocci per la parità salariale, incontri nelle scuole sulla violenza di genere, incontri con docenti ed esperti di economia, psicologia, diritto penale.

I partner del festival: Assessorato alle pari opportunità, Scuola di educazione all’economia, Centro Ricerca Alfredo Galmozzi, Comitato di promozione dei principi della Costituzione, Soroptimist, International Club Crema, Cgil/Cisl/Uil, Acli, Anffas, Associazione donne contro la violenza, Consulta delle pari opportunità, CremAscolta, Consulta dei giovani, Associazione Italiana Donne Medico.

INDAGINE SUL LAVORO  FEMMINILE NEL CREMASCO

Per il festival è stata messa in atto un’indagine a tappeto su tutti gli aspetti del lavoro femminile: dal crescente numero di ragazze che hanno cercato e trovato un lavoro all’estero, alle donne straniere, decisamente più numerose, alcune delle quali con alle spalle una storia dolorosissima, che hanno trovato un’occupazione nel nostro territorio; dalle non poche ragazze che qui si sono inventate una loro nicchia professionale alle donne che hanno fatto dell’arte la loro professione. Molte le testimonianze raccolte di donne cremasche che si sono particolarmente affermate anche ben oltre i confini del nostro territorio, di giovani imprenditrici agricole, di casalinghe che hanno scoperto nella “casalinghitudine” interessanti opportunità, di mamme alle prese con servizi carenti e costosi quali gli asili nido, di ragazze che sopravvivono con un lavoro nero o precario, di donne care giver o con disabilità ben inserite nel mondo del lavoro. Ma anche testimonianze di un tempo ormai lontano (anni Cinquanta e Sessanta) e memorie toccanti di una donna emigrata in Svizzera in quegli anni.
Il caso Trigolo -->> L’indagine è stata completata da uno studio accurato sul “caso Trigolo”, un caso di molestie sessuali piuttosto pesanti consumate in un luogo di lavoro. Tale studio, condotto dall’avvocato che ha difeso le vittime al processo e da una docente universitaria che ne ha analizzato la risonanza mediatica, presenta un caso che ha visto protagonista la CGIL nazionale e locale e che all'epoca, anni 90, è diventato “caso nazionale” spingendo il Parlamento a varare la legge ancora in vigore contro i reati di molestie sessuali. Lo stesso regista Carlo Tullio Giordana ha preso spunto realizzando il film “Nome di donna”.

LE DATE DEL FESTIVAL

Il Festival si svolgerà in più fasi:

i giorni 8-9-10 novembre presso la Sala Alessandrini;
il giorno 15, presso l’Aula Magna dell’Università, per le scuole;
il giorno 16, presso la Sala Alessandrini;
il giorno 22, presso il Teatro San Domenico.

Durante le giornate del Festival, sarà esposto in sala Alessandrini il lenzuolo “INCIPIT” APRI.AMO.CI ricamato da 210 donne cremasche che hanno aderito al progetto “Pacifier”. Donne di diverse generazioni hanno intrecciato i fili di legàmi affettivi e reti familiari ricamando in rosso nomi di madri, nonne, figli, come in un gioco di amorevoli parole crociate.

Prospettive

Riferendosi alla indagine promossa, una ricercatrice di sociologia parla di Crema come di una “città-laboratorio”. Dalla ricerca effettuata sono emerse alcune proposte:
- Rendere il servizio dell’asilo-nido accessibile davvero a tutte le famiglie e più flessibile;
- Migliorare il welfare aziendale, adattando modelli innovativi di successo alla specificità delle singole aziende;
- Accrescere le competenze digitali delle donne, in sintonia, del resto, con i suggerimenti del Parlamento europeo. Si potranno studiare dei corsi di formazione ad hoc destinati sia alle donne neo-diplomate e neolaureate sia a chi già lavora;
- Prevedere dei percorsi mirati alla formazione, tra le donne, di uno spirito imprenditoriale;
Contrastare il lavoro nero di tante donne.

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