Polveri sottili: le azioni del Comune per l'immediato futuro

18 Gennaio 2020
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Per amore di polemica si inneggia al blocco auto, ma per amore di verità va detto chiaramente che non serve a nulla: gli esperti sono unanimi. Crema ha preso scientemente un’altra strada, le città da sole però possono poco: serve superare la logica dell’emergenza, con più coraggio e risorse dalla Regione.


In queste prime settimane dell’anno è aumentata in modo sensibile (e prevedibilmente, considerate le condizioni climatiche particolarmente stabili dopo un novembre molto piovoso) la concentrazione di inquinanti dell’aria, in particolare delle polveri sottili, sia PM10 che PM 2,5.
Come tutti sanno c’è alla base un insuperabile fattore orografico: tutta la parte bassa della pianura tende a concentrare gli inquinanti, perciò sul nostro territorio si accumulano molte polveri sottili prodotte altrove e che gradualmente arrivano qui per concentrarsi per un periodo più o meno lungo a seconda di fattori climatici come vento o pioggia che hanno la capacità di disperderle.
Ogni riflessione sulle polveri sottili a Crema deve partire da questo fatto indiscutibile: siamo purtroppo una città inquinata anche da elementi prodotti altrove, e ciò che avviene complessivamente in pianura è molto più impattante di quanto si possa fare in modo circostanziato qui, come singola cittadina. Con tutti gli sforzi che comunque sapremo mettere.
Una pianura, va detto, che in queste settimane mostra dati omogenei in tutte le città: una unica, grande macchia rossa campeggia nella mappa del sito di Arpa Lombardia. Non c’è nessun dato differente, neanche minimamente significativo, tra le città. Che adottino, perché obbligate, il protocollo regionale sul blocco delle automobili oppure no. 

Nella prima settimana dell’anno, quando la concentrazione di polveri sottili è aumentata vertiginosamente, il valore medio del PM10 a Cremona è stato 68,8, a Crema 62. Nonostante la vicina Cremona applichi da due anni consecutivi il sistema del blocco auto, i giorni di sforamento nel 2019 delle polveri sono stati solo 5 in meno di Crema (corrispondente all’1,7%). La media delle polveri sottili in Lombardia nel mese di dicembre è stata 81, a Crema 71. Il valore massimo di PM10 registrato nella centralina di Cremona nell’ultima settimana è stato 88, a Crema 73, di PM2,5, sempre a Cremona, 78, mentre a Crema è stato rilevato a 48. Dopo l’inizio della fase più restrittiva del blocco auto, pochi giorni fa, a Cremona e in tutte le città lombarde capoluogo i dati sono addirittura peggiorati. 

La ragione di questa tendenza naturale, che dimostra che come minimo il protocollo è difficilmente applicabile, ma che più probabilmente è inefficace, è semplice ed è stata spiegata da tutti gli scienziati che si occupano di questo tema: bloccare per qualche giorno delle auto immatricolate qualche anno prima di altre non serve assolutamente a nulla. Su “Repubblica”, Cinzia Perrino dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico del CNR, così commenta la situazione:
Come tutte le misure emergenziali, e questa è una di quelle, sono misure che lasciano un po' il tempo che trovano. Sono 20-30 anni che ci rifugiamo in misure come queste e poco viene fatto per soluzioni che incidano in maniera sensata e a lungo termine. Quelle odierne hanno un piccolo effetto. Quanto? Il contributo diretto del traffico relativo alle polveri Pm10 è stimabile intorno al 25%. Vietando la circolazione ai diesel incidiamo dunque solo su quel 25% ma nel frattempo tanti altri veicoli continuano a circolare, più o meno la metà di quelli abituali. A questo punto, il blocco, si potrebbe dire che incide per poco più del 12%. Una percentuale piccola, davvero marginale”.
Negli ultimi giorni, tutti gli scienziati interpellati da giornali e televisioni nazionali hanno spiegato che il blocco delle auto è assai poco efficace ed è spiegabile soltanto come pigra reazione degli amministratori e della politica a un fenomeno che non sa e non vuole affrontare seriamente. 

Nonostante tali evidenze, e anche la smentita della premessa tecnologica del blocco, cioè che esistano auto che inquinano molto meno, una teoria ormai decaduta dopo lo scandalo “dieselgate”, ci sono esponenti politici  che insistono e occupano i giornali parlando di “immobilismo”. Si invoca il blocco auto anche nelle città che non sono interessate dal sistema ideato dalla Regione, dando per scontato che serva.
Senza alcuna soddisfazione nel dirlo, anzi con rammarico, va ammesso: il blocco auto non riesce a fare alcuna differenza, perché si basa su premesse tecnologiche superate, ha una logica puramente emergenziale e come se non bastasse si è auto-boicottato nella nostra regione con la scatola move-in, che consente anche a chi utilizza vetture particolarmente vecchie (euro 0-1-2) di percorrere fino a 7.000 chilometri in area urbana. Di converso, gli enti sovracomunali colpevolmente non si occupano di riscaldamento abitativo e zootecnia, ambiti che tutti gli esperti indicano come responsabili maggiori delle polveri sottili nel nostro territorio.

Esiste d'altronde una spia chimica che dimostra indirettamente questo fatto: l'andamento a picchi delle polveri sottili è disgiunto, nella nostra città e in tutto il territorio circostante, dai valori dei NOX (ossidi di azoto e altri componenti), che sono i tipici marcatori del traffico veicolare. Nelle città molto trafficate, le centraline tengono monitorati i NOX, non le polveri sottili, che è una problematica peculiare della pianura padana. Una città, come Crema, che può arrivare a 80 microgrammi di PM10 ma con valori di NOX quattro volte inferiori alla soglia di allarme non è una città che abbia ragione di fossilizzare il dibattito sul traffico automobilistico. 

Purtroppo, in questo momento non esistono incentivi reali per sostituire le caldaie, non si ha il coraggio di agire sulle stufe a pellet, non si dice una parola sulla relazione tra ammoniaca ed altri precursori chimici prodotti dalla zootecnia nella creazione della parte secondaria delle polveri sottili. Aspettiamo azioni più coraggiose della Regione, nella mobilità pubblica e anche nel sostegno economico a cittadini ed enti per azioni di sostituzione degli impianti e per innovazioni tecnologiche costose. Altrimenti ogni anno sarà sempre la medesima storia e i blocchi passeranno alla storia per la loro monumentale ipocrisia.

Stando così le cose, e in questa situazione allarmante, cosa sta facendo l’Amministrazione? L’approccio è trivalente: conoscitivo, compensativo, innovativo.

CONOSCENZA
Per aumentare la conoscenza del tema, complesso e anche condizionato da diverse falsità pseudo-scientifiche, il Comune di Crema si è fatto promotore verso l’Area Omogenea Cremasca della necessità di un contenuto pubblicitario sull’inquinamento e le buone pratiche individuali. Nelle scorse settimane è stato distribuito nei paesi di tutto il cremasco un volumetto, intitolato “Cambiamo aria”, finanziato da ConsorzioIT per conto dei Sindaci, che riporta in modo semplice ed intuitivo tutta quanto si conosce dei fattori di inquinamento dell’aria, con dati di Arpa Lombardia, e possibili azioni per diminuirli. “Pensiamo che sarebbe un errore madornale dare per scontato che siano note a tutti conoscenza scientifica e conseguenti regole di comportamento ecologiche”, spiega il Sindaco di Crema, Stefania Bonaldi. “Per questo abbiamo puntato anche a una campagna di sensibilizzazione su tutto il territorio: Crema non è un’isola, è giusto che su questa problematica si interroghi il cremasco, dato che noi serviamo un’area più grande e popolosa”. 
Non sfugge a nessuno che una campagna di sensibilizzazione è solo un piccolo pezzo di un percorso verso una maggiore sostenibilità ambientale, “ma anche se i dati scientifici e soprattutto le raccomandazioni contenute nella brochure possono sembrare fin troppo elementari”, continua l’assessore all’Ambiente, Matteo Gramignoli, “la verità è che solo una piccolissima parte dell'opinione pubblica è sufficientemente informata sui problemi dell'inquinamento: ne è soltanto genericamente preoccupata. Conoscere meglio il tema aiuta a responsabilizzare tutti quanti”.

Sempre parlando di sensibilizzazione e conoscenza, il prossimo 15 febbraio la città ospiterà un convegno sull’inquinamento di Aria e Acqua, ai quali saranno invitati tutti gli amministratori del Cremasco, al quale parteciperanno relatori del CNR e dei Consorzi Irrigui Cremonesi.

COMPENSAZIONE ECOLOGICA
Il Comune di Crema ha sostituito tutta la sua illuminazione pubblica con corpi led che hanno comportato una diminuzione dell’inquinamento luminoso e un crollo dell’impatto ambientale dell’energia richiesta. Grazie alla loro efficienza, i led consentono un risparmio energetico di 2.750.000 kWh e si risparmia all’atmosfera oltre mezzo milione di tonnellate di CO2 all’anno.
Un’altra forma di compensazione è la piantumazione di alberi. Le piante sono il migliore strumento al mondo per assorbire anidride carbonica e polveri sottili. Grazie al progetto con l’associazione “Comuni Virtuosi” sono state individuate due aree nelle quali verranno piantumati 400 piante e alberi da frutto. “E ci saranno altre due aree”, spiega l’assessore Gramignoli, “che stiamo individuando e nelle quali come Amministrazione metteremo un numero di essenze adatte all’assorbimento di inquinanti: arriveremo a mille nuove piante ”.

INNOVAZIONE
Il Comune di Crema ha adottato un nuovo regolamento di ZTL incardinato sui varchi con telecamere: questo consente di arrivare alla precisione assoluta nell’individuare gli aventi diritto e all’azzeramento del traffico irregolare in centro città (cittadini e corrieri commerciali).

Nel frattempo, il comando di Polizia Locale è stato incaricato dal Consiglio Comunale di approntare un nuovo regolamento sui mezzi elettrici a bassa velocità (monopattini e simili) equiparati da una legge nazionale alle biciclette.

L’inquinamento causato dal traffico veicolare è dovuto anche all’eccesso di mobilità individuale: da questo punto di vista va registrato il successo del Forum sulla Mobilità tenutosi in novembre in Sala degli Ostaggi: un evento che ha fatto il punto sull’intero ecosistema del Trasporto Pubblico Locale e in generale sulla Mobilità che si irradia da Crema agli altri territori limitrofi, su ferro e su gomma, durante il quale la società Autoguidovie ha pubblicamente preso l’impegno, mostrando anche le prime ipotesi progettuali, di attivare una linea urbana a stazioni fisse che colleghi i quartieri all’ospedale, al cimitero e al centro città. “Questa possibilità si concretizzerà nell’ambito della probabile proroga del contratto di Trasporto Pubblico Locale”, spiega l’assessore alla Mobilità, Fabio Bergamaschi. “Grazie alla nostra logica costruttiva e non soltanto polemica”, aggiunge, “siamo partiti dalla fotografia del sistema di mobilità del territorio, e condividendo le prospettive del trasporto pubblico, evidenziando le azioni in corso per il miglioramento dei servizi, stiamo riuscendo a pianificare le azioni future”.

Innovazione vuol dire anche tecnologia. La proposta venuta da un consigliere di opposizione di utilizzare una vernice antismog, è intelligente e l’Amministrazione si è già mossa contattando Airlite. È stato programmato un incontro nei prossimi giorni con il CTO dell’azienda e ci sono le premesse per iniziare una sperimentazione.

Va ricordato anche l’Hub intermodale alla stazione ferroviaria, con il car-sharing elettrico, la velostazione, e contestualmente una rete di sette stazioni di bike sharing elettrico a bassissimo costo per l’utenza. Tutto si concretizzerà nel 2020 e fornirà un vero strumento di mobilità condivisa a impatto zero per quanto riguarda le polveri sottili. In primavera verranno inoltre installate otto colonnine per la ricarica di auto elettriche.

Sempre a proposito di mobilità sostenibile, ai Comuni cremaschi sarà presto presentato il progetto della Rete Ciclabile Territoriale. Uno studio di fattibilità che si intende trasformare presto in progetto esecutivo, da sviluppare in lotti, intercettando risorse regionali, statali ed europee e che intende costruire quasi 100 chilometri di piste ciclabili in più

STRATEGIA 2020 SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO

    Sensibilizzazione dell’opinione pubblica con pubblicazioni, campagne e convegni
    Partenza di Zona Traffico Limitato videosorvegliata
    Promozione mobilità dolce e sostenibile; Regolamento mezzi elettrici
    Hub Intermodale: car e bike sharing elettrici
    Sostegno al progetto Reti Ciclabili Territoriali ConsorzioIT
    Iniziativa Airlite – vernice antismog
    1 Linea urbana interna con fermate fisse a integrazione proroga contratto TPL
    Piantumazione di mille alberi