2 novembre 2022 - Giornata di commemorazione dei defunti

2 Novembre 2022
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Come ogni anno, avvertiamo oggi il dovere di onorare i Caduti e i Dispersi di tutte le guerre. Un rito sincero, mai stanco, perché il ricordo di vite perse tragicamente non genera mai sentimenti di maniera. Perché l’estrema violazione della persona umana, l’annientamento del suo valore insopprimibile, ci scandalizza, interroga le coscienze di chi resta e attiva un profondo senso di rispetto. Un’emozione netta, naturale, oserei dire universale, che si unisce a pensieri, al contrario, meno semplici da ordinare, che si agitano nel magma del conflitto tra il bene ed il male, tra il giusto e l’ingiusto, nella difficoltà di riconoscerne l’esatto confine per occhi deideologizzati, nel quadro della complessità della Storia e di una verità che è intrinsecamente poliedrica.

Si muove sempre su tre piani, quindi, la profondità di queste cerimonie: l’aspra concretezza dei nomi e dei cognomi, delle esistenze, degli spari, del sangue, delle esalazioni di ultimi respiri. La tenerezza e la pietà nel ricordo, ciò che solo rimane di quei transiti terreni. E l’astrazione di pensiero cui ci conduce la nostra coscienza, nell’ostinato tentativo se non di dare un senso a questo dolore, quantomeno di comprenderlo, per evitarlo. Ed è così che su ogni tomba, a fianco di ogni nome, possiamo scorgere un epitaffio invisibile che parla di libertà, di uguaglianza, di giustizia. Valori in nome dei quali vale la pena compiere l’estremo sacrificio, che ammantano la morte di una nobiltà che la rende più accettabile al nostro pensiero. Ma purtroppo parla anche, troppo spesso, di istinti predatori, di egoismi, di irresponsabilità, di volontà di potenza e di follie di massa cui non si è potuto, o talvolta anche voluto sottrarsi, riportandoci così al riparo dalle fascinazioni dell’epica per ricordarci che sempre, in ogni guerra, risiede il fallimento dell’uomo.

Faccio mie le parole del Pontefice pronunciate lo scorso anno in quest'occasione: “Questa gente è brava gente, è morta in guerra. È morta perché è stata chiamata a difendere la patria, difendere valori, a difendere ideali e, tante altre volte, difendere situazioni politiche tristi e lamentabili. Queste tombe parlano, gridano, gridano da sé stesse, gridano: 'Pace!'. Sono sicuro che tutti questi che sono andati in buona volontà, chiamati dalla patria per difenderla, sono con il Signore. Ma noi, che stiamo in cammino, lottiamo sufficientemente perché non ci siano le guerre?".

Onore ai caduti e ai dispersi per la Patria. Onore ai caduti e dispersi di tutte le guerre. Onore a chi, adoperandosi per la Pace, offre un senso al loro sacrificio.